La figura di nostro padre, nel bene e nel male, lascia un segno profondo in noi figlie. Può essere una luce che ci guida, o un'ombra che rende incerto il cammino. Dopo aver pensato a quanto sia importante accogliere la vita che ci arriva dai nostri genitori, è ora il momento di guardare, con coraggio e dolcezza, a quando quella figura paterna è mancata, ci ha fatto soffrire, o ci ha trasmesso un peso che non era nostro.
Cosa succede dentro di noi quando, da bambine, invece di un abbraccio caldo, abbiamo trovato il freddo del silenzio, o la paura di una voce troppo forte che spegneva la nostra gioia? Vediamo insieme come queste esperienze non solo ci feriscono, ma possono anche farci sentire "fuori posto" nella nostra famiglia e nella vita, scombinando quello che le Costellazioni Familiari chiamano "l'ordine giusto delle cose".
L'Eco del Silenzio: Quando Papà Non C'è (o C'è a Metà)
Un padre assente lascia un vuoto che pesa, anche se non fa rumore. L'assenza può essere fisica (se n'è andato, è morto, lavorava sempre), ma fa altrettanto male quando papà c'è con il corpo, ma non con il cuore. Diventa come un "fantasma" in casa, che non ci guarda veramente, non ci "vede" per quello che siamo. Da bambine, cerchiamo il suo sguardo, la sua approvazione. Se questo nostro slancio d'amore non trova risposta, sentiamo una prima, profonda delusione.
Questo, ci insegnano le Costellazioni Familiari, crea un dolore che può durare molto. Possiamo crescere con una fame continua di essere approvate, senza mai sentirci davvero sicure del nostro valore. Da grandi, potremmo cercare disperatamente in altri uomini quello sguardo di papà che non abbiamo mai avuto. Oppure, al contrario, potremmo diventare molto diffidenti, con una paura terribile di essere abbandonate di nuovo. Il corpo stesso può portare i segni di questa mancanza di sostegno: tensioni continue, come se dovessimo sempre difenderci. A volte, per riempire quel vuoto, ci appoggiamo troppo alla mamma, e questo può renderci più difficile trovare la nostra autonomia e il nostro giusto posto. Questo sentirci "non viste" o "non abbastanza" ci rende difficile, da adulte, capire qual è il nostro vero spazio nel mondo, come se dovessimo sempre dimostrare qualcosa in più.
Il "Tuono" del Padre: Quando la Sua Presenza Fa Paura o Schiaccia
C'è poi un'altra ombra, a volte ancora più spaventosa del vuoto: quella di un padre che, invece di aiutarci a crescere, ci schiaccia con le sue critiche o ci ferisce con i suoi modi. Non è un'assenza, ma una presenza "troppo pesante", a volte autoritaria. Pensiamo al papà sempre pronto a giudicare, che controlla tutto e con le sue continue critiche ci fa sentire sbagliate e inadeguate. Soffoca la nostra allegria, facendoci crescere con la paura di non essere mai all'altezza. Impariamo a nascondere quello che sentiamo davvero, facendo finta di essere la "brava bambina" per ricevere almeno una briciola di quell'amore che ci manca.
In alcuni casi, la ferita può essere ancora più profonda e subdola, come quando un padre, magari senza rendersene conto, usa la figlia in modo ambiguo, creando confusione e violando la sua intimità, anche senza un contatto fisico esplicito. Questo tradimento può bloccare la nostra capacità di amare e di fidarci da adulte. A volte, il "tuono" del padre si manifesta con litigi continui in casa, rabbia, o dipendenze (come alcol o altro). Un papà che non ci protegge, o che scarica su di noi le sue frustrazioni, ci fa crescere in un ambiente che ci fa male. In questi casi, da bambine, possiamo arrivare a sentirci responsabili per lui, cercando di "salvarlo" o di prendere su di noi i suoi pesi. Questo, però, ci fa uscire dal nostro ruolo di figlie, andando contro un ordine naturale importante per il benessere di tutta la famiglia: i genitori sono "grandi" e responsabili, i figli sono "piccoli" e ricevono, non devono portare i pesi dei grandi. Quando questo accade, "l'ordine" è turbato.
Cicatrici che ci Parlano del Nostro Posto (e dell'Ordine Infranto)
Queste ferite lasciate dal padre, che vengano dal silenzio o dal "tuono", lasciano segni dentro di noi e sul nostro corpo. Tensioni, difficoltà a dire di no, relazioni difficili, sentirsi sempre insicure o tristi. A volte, anche problemi più seri possono nascere da qui. Riconoscere da dove arrivano queste ferite è il primo passo per stare meglio. Non si tratta di dare colpe, ma di capire cosa è successo.
Spesso, queste ferite non sono solo nostre, ma ci indicano che qualcosa nell'equilibrio della nostra famiglia si è rotto, che non è stato rispettato "l'ordine giusto delle cose" di cui parlano le Costellazioni. Capire che chi è venuto prima di noi ha un suo posto e un suo destino (che non possiamo cambiare noi), anche se ci ha fatto soffrire, è fondamentale. Non per giustificare, ma per vedere la realtà e poter, finalmente, trovare e riprendere il nostro posto giusto, con la dignità che ci spetta.
Molti di questi temi delicati e profondi, legati alla figura paterna, al nostro sistema familiare e a come ritrovare il nostro posto, saranno ulteriormente esplorati e lavorati insieme durante un seminario intensivo previsto per il prossimo ottobre. Sarà un'occasione per guardare più da vicino queste dinamiche, capire come influenzano la nostra vita oggi e iniziare un percorso di maggiore comprensione e integrazione.
Guardare con occhi nuovi queste esperienze ci aiuta a capire l'importanza dell'ordine e del rispetto all'interno della famiglia, un passo essenziale per ritrovare la nostra forza, la nostra serenità e il nostro autentico posto nel mondo.
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