Autore: DOTT.SSA GIORGIA MARCHESI
Scopri come la pratica della mindfulness offre strumenti concreti per rispondere ai bisogni profondi nascosti dietro il burnout, permettendo di coltivare consapevolezza, accettazione e connessione autentica con il momento presente.
Il burnout rappresenta più di una semplice stanchezza: è un messaggio potente che il nostro sistema corpo-mente ci sta inviando. In un'epoca dominata dalla costante stimolazione, dalla connettività ininterrotta e dalle pressioni per una produttività senza sosta, molti di noi sperimentano un profondo senso di disconnessione – dalla nostra esperienza corporea, dalle nostre emozioni e dai nostri valori più autentici.
Questa disconnessione si manifesta attraverso sintomi che vanno dall'esaurimento fisico ed emotivo, alla sensazione di inefficacia e cinismo, fino a un distacco crescente dalle attività che un tempo ci appassionavano.
Il burnout non è semplicemente un problema di gestione del tempo o di eccesso di responsabilità. Dietro questa condizione si nascondono bisogni umani profondi che vengono sistematicamente trascurati nella vita contemporanea:
Il bisogno di presenza autentica: In un mondo dove l'attenzione è costantemente frammentata, cresce il bisogno di esperienze di presenza totale.
Il bisogno di accettazione: La cultura della performance continua genera un rifiuto dell'esperienza presente quando questa include fatica, difficoltà o emozioni spiacevoli.
Il bisogno di connessione corporea: Viviamo sempre più "dalla testa in su", perdendo il contatto con i segnali e la saggezza del corpo.
Il bisogno di spazio interno: La saturazione di stimoli esterni lascia poco spazio per l'elaborazione dell'esperienza e per il recupero energetico.
Il bisogno di significato autentico: Al di là delle ricompense esterne, esiste un profondo bisogno di allineamento con valori personali significativi.
La mindfulness, intesa come presenza consapevole e non giudicante all'esperienza del momento presente, offre strumenti preziosi per rispondere precisamente a questi bisogni. Non è una soluzione magica né una tecnica di produttività, ma un approccio che permette di sviluppare una relazione diversa con l'esperienza – inclusi i momenti di difficoltà.
Il bisogno: Presenza piena nell'esperienza diretta, al di là del "pilota automatico".
Lo strumento mindfulness: Le pratiche di ancoraggio al momento presente, come l'attenzione al respiro o ai sensi, allenano la capacità di tornare all'esperienza diretta quando la mente divaga nel passato o nel futuro.
Pratica concreta: Dedica 3-5 minuti più volte al giorno per notare deliberatamente le sensazioni del respiro. Quando la mente si distrae (ed è normale che lo faccia), riconoscilo gentilmente e riporta l'attenzione al respiro.
Il bisogno: Accettazione di tutte le esperienze, incluse quelle difficili o spiacevoli.
Lo strumento mindfulness: La pratica dell'atteggiamento non giudicante permette di osservare pensieri, emozioni e sensazioni senza etichettarli come "buoni" o "cattivi".
Pratica concreta: Durante momenti di stress o difficoltà, prova a osservare le sensazioni corporee associate all'emozione con curiosità piuttosto che con resistenza. Nota dove si manifesta nel corpo, quali sensazioni sono presenti (calore, tensione, vibrazione) senza cercare immediatamente di cambiarle.
Il bisogno: Riconoscere e rispettare i messaggi e i limiti del corpo.
Lo strumento mindfulness: La scansione corporea e le pratiche di consapevolezza corporea coltivano la capacità di percepire segnali sottili prima che diventino problemi significativi.
Pratica concreta: Dedica 10 minuti al giorno a una scansione corporea: porta l'attenzione sistematicamente attraverso diverse parti del corpo, notando tensioni, comfort o altre sensazioni. Inizia dai piedi e risali lentamente fino alla testa.
Il bisogno: Dare alla mente tempo per elaborare le esperienze e rigenerarsi.
Lo strumento mindfulness: La pratica della consapevolezza aperta crea uno "spazio" interno dove l'esperienza può essere osservata senza sovraccaricare il sistema.
Pratica concreta: Dedicati a momenti di "pausa consapevole" durante la giornata. Per 1-2 minuti, interrompi qualsiasi attività e semplicemente osserva i pensieri, le sensazioni e le emozioni che sorgono, come se stessi guardando nuvole che passano nel cielo.
Il bisogno: Allineare le proprie azioni con valori personali significativi.
Lo strumento mindfulness: La pratica della consapevolezza delle intenzioni e dell'azione consapevole facilita scelte più allineate con i propri valori profondi.
Pratica concreta: All'inizio della giornata, prenditi un momento per riflettere su un valore che desideri onorare (ad esempio compassione, autenticità, creatività). Durante la giornata, fermarti occasionalmente per chiederti: "In che modo le mie azioni in questo momento stanno esprimendo questo valore?"
L'aspetto trasformativo della mindfulness non risiede tanto in pratiche formali quanto nell'integrazione della consapevolezza nella vita di tutti i giorni. Ecco alcune strategie per incorporare la mindfulness come risposta al burnout:
Piuttosto che aggiungere un'altra attività a una vita già sovraccarica, inizia inserendo brevi momenti di consapevolezza nelle attività quotidiane:
Il burnout è spesso alimentato da confini poco chiari tra lavoro e vita personale:
I momenti di stress o frustrazione possono diventare campane di consapevolezza:
L'integrazione tra mindfulness e approccio bioenergetico offre una prospettiva particolarmente efficace sul burnout:
La mindfulness non è una soluzione rapida al burnout ma un percorso di sviluppo della consapevolezza che permette di:
In un mondo che ci spinge costantemente "fuori" di noi, la mindfulness ci invita a tornare a casa – a riconnetterci con la saggezza del corpo, con la chiarezza della mente non reattiva e con la profondità del momento presente. Non eliminando lo stress, ma sviluppando una capacità più resiliente di navigarlo con consapevolezza e compassione.
Questo articolo è stato scritto dalla dott.ssa Giorgia Marchesi, insegnante di meditazione e mindfulness, conduttrice di classi bioenergetiche e counselor somatico.
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