Uno studio pubblicato su Scientific Report da Mathew White dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, e riportato sul sito Lescienze sottolinea come due sole ore alla settimana, possano cambiare in meglio lo stato di salute o il benessere di una persona.
Quante volte ci capita si sentire quella sensazione di pace attraversando un bosco o guardando il mare? Ora è la scienza che ci parla degli effetti deleteri di vivere in contesti fortemente urbanizzati. Dagli studi emerge che le persone adulte che vivono in quartieri con una minore superficie occupata dal verde hanno un maggior rischio di essere ricoverati per asma, probabilmente per effetto diretto della peggiore qualità dell’aria sull’apparato respiratorio, ma ha anche un maggior rischio di malattie cardiovascolari, obesità e diabete, in virtù di un effetto indiretto, mediato dalla maggiore sedentarietà, perché la mancanza di spazi ricreativi all’aperto porta le persone a fare meno attività fisica. Non mancano infine i disturbi mentali, segno che anche la psiche risente della vita costretta negli spazi chiusi del contesto urbano. E tutti questi fattori di peggioramento delle condizioni di salute concorrono a una mortalità più elevata.
Nella popolazione di bambini e adolescenti è emerso un maggior rischio di obesità, indotta dalla sedentarietà, di miopia, per l’abitudine a osservare quasi esclusivamente oggetti vicini, e di problemi dello sviluppo cognitivo, in parte per fattori psichici e in parte per l’esposizione a inquinanti atmosferici del traffico veicolare.
Tutti questi studi usano però come variabile misurabile la percentuale di verde entro il raggio di un chilometro dall’abitazione. Eppure, sottolineano White e colleghi, questo non è l’unico modo per misurare l’esposizione al verde delle persone.
Gli autori hanno analizzato i dati di un’indagine demoscopica che ha coinvolto un campione di 20.000 soggetti, rappresentativo della popolazione adulta del Regno Unito, focalizzata sul tempo passato abitualmente da ciascuno in contesti naturali, come boschi o campi, escludendo cioè il giardino di casa. L’analisi statistica dei dati ha mostrati che la soglia delle due ore settimanali passate nel verde è correlata a uno stato di salute o di benessere – riferito dagli stessi intervistati – più soddisfacente.
Concludiamo riportando che uno dei pilastri del proprio benessere e della propria salute, oltre ad un buon riposo, movimento, respirazione, alimentazione, è quello di potere passare del tempo all'aria aperta, venendo a contatto con gli elementi che compongono sia l'essere umano che la natura stessa. Il nostro stile di vita ci può aiutare a fare prevenzione sulla nostra salute.