Da "Cosa Pensano gli Altri?" a "Cosa Sento Io?": La Svolta dell'Autostima tramite la Bioenergetica

03/09/2025

Autore: DOTT.SSA GIORGIA MARCHESI


Quante volte al giorno, anche senza accorgercene, orientiamo le nostre scelte, le nostre parole, persino il nostro modo di vestirci, su una domanda silenziosa, ma potentissima: "Cosa penseranno gli altri?".

È come avere un navigatore perennemente sintonizzato sulle frequenze altrui, una bussola che cerca il Nord fuori da sé, dimenticando la mappa preziosa custodita dentro. Questa continua ricerca di approvazione esterna, questo tentativo di modellarsi sulle aspettative percepite, è una delle vie maestre che conduce dritti nella palude della bassa autostima.

Si finisce per vivere con una sorta di eco costante nella testa, una voce che sussurra dubbi, che confronta, che teme il rifiuto. Ci si sente come attori su un palcoscenico, intenti a recitare una parte che speriamo piaccia al pubblico, perdendo di vista il copione originale della nostra anima. Ma cosa succede quando smettiamo di guardare fuori e iniziamo, timidamente ma con decisione, a portare l'attenzione dentro? Cosa accade quando alla domanda "Cosa pensano gli altri?" iniziamo a sostituire "Cosa sento io, davvero?".

L'Autostima: Un Sentire Che Parte dal Corpo

L'autostima è una sensazione viscerale, un calore che si irradia dal plesso solare, una postura eretta che non nasce dalla rigidità ma da un profondo senso di radicamento. Alexander Lowen, padre della bioenergetica, ci insegnava che il corpo non mente mai. Le nostre insicurezze, le paure del giudizio, la sensazione di non valere, si inscrivono nei nostri muscoli, nel nostro respiro, nel modo in cui occupiamo lo spazio.

Una respirazione contratta, superficiale, che a malapena espande il torace, può essere il segno di una vita vissuta "in apnea", per paura di disturbare, di essere troppo ingombranti, troppo "noi stessi". Spalle curve, come a proteggersi da un colpo imminente o a nascondere il cuore, raccontano di un'energia vitale che non si permette di fluire liberamente. Una mancanza di radicamento, quella sensazione di non "sentire" le gambe ben piantate a terra, può tradurre una difficoltà a stare saldamente nel proprio centro, ad affermare il proprio diritto di esistere, esattamente come si è.

Riconquistare la propria stima è un ritorno al corpo, all'ascolto delle sue verità. È imparare a decifrare i suoi messaggi, a sciogliere quelle tensioni croniche che sono la materializzazione fisica delle nostre corazze emotive, costruite negli anni per difenderci, ma che oggi ci imprigionano.

Strategie Pratiche per Spostare il Focus da Fuori a Dentro

Passare dal "cosa pensano" al "cosa sento" è un viaggio, a volte impegnativo, ma incredibilmente liberatorio. Si tratta di mitigare il " diventare egoisti "  e l' equilibrio sano, in cui la nostra autopercezione non dipenda più in modo così precario dal riflesso che vediamo negli occhi degli altri.

Un primo passo fondamentale è iniziare a coltivare l'ascolto interiore. Questo significa dedicare dei momenti, anche brevi, durante la giornata, a chiederci sinceramente: "Come sto, adesso? Cosa sento nel corpo? Quali emozioni mi attraversano?". Senza giudicare ciò che emerge, ma semplicemente accogliendolo, come si accoglie un ospite. Potrebbe trattarsi di una tensione alla mandibola, di un nodo allo stomaco, di una sensazione di vuoto o, al contrario, di una scintilla di gioia. Ogni sensazione è un indizio, una traccia che ci riconduce a noi.

La Bioenergetica, con i suoi esercizi mirati, offre strumenti potentissimi per questo processo. Attraverso il movimento, la respirazione profonda, l'emissione della voce, si lavora per allentare le tensioni muscolari croniche, permettendo all'energia vitale di fluire con più libertà. E quando l'energia fluisce, si risveglia una sensazione di vitalità, di presenza, di maggiore contatto con la propria forza. Esercizi di radicamento (la messa a terra), ad esempio, ci aiutano a sentire la connessione con la terra, a percepire il sostegno che ci offre, e da lì a sentirci più stabili, più sicuri nel nostro "stare". Lavorare sull'apertura del torace e sulla respirazione può aiutarci a espandere il nostro "spazio vitale", a sentirci più fiduciosi nell'esprimere chi siamo.

A tal proposito, i nostri incontri settimanali di bioenergetica, ogni giovedì ore 20.00/21.30 a Modena, sono pensati proprio come uno spazio protetto e accogliente per intraprendere questo tipo di esplorazione corporea ed emotiva che ti porta, un'esperienza guidata per riconnettersi al tuo sentire più autentico.

Ecco un piccolo esercizio che puoi iniziare a sperimentare nella tua quotidianità, per muovere i primi passi in questa direzione:

  • Il Check-in Corporeo Emotivo:
    Almeno tre volte al giorno (magari al risveglio, a metà giornata e prima di dormire), fermati per un minuto. Chiudi gli occhi, se ti è possibile, e porta l'attenzione al tuo corpo. Inizia dai piedi e sali lentamente, fino alla sommità della testa. Dove senti tensione? Dove, invece, percepisci una sensazione di apertura o rilassamento? Quali emozioni assoceresti a queste sensazioni fisiche? Non cercare di cambiare nulla, solo osserva con curiosità e senza giudizio. Annota, se vuoi, quello che emerge. Questo semplice atto di auto-osservazione consapevole è il primo seme per coltivare una relazione più intima e compassionevole con te stesso.

Questo esercizio di auto-consapevolezza, praticato con costanza, inizia a creare piccole crepe nel muro del "cosa pensano gli altri", permettendoti di sentire la tua melodia interiore, spesso soffocata dal rumore esterno.

Dal Giudizio alla Gentilezza: La Trasformazione dell'Autostima

Quando iniziamo a sentire e a validare ciò che proviamo, indipendentemente dall'approvazione esterna, qualcosa di profondo inizia a cambiare. La necessità di piacere a tutti i costi si allenta. Il timore del giudizio, pur non scomparendo del tutto, perde il suo potere paralizzante. Si inizia a comprendere che il proprio valore non è negoziabile, non dipende dai successi o dai fallimenti, né dall'opinione altrui. È intrinseco.

Questo non significa non tenere in considerazione i feedback o chiudersi al confronto. Significa, piuttosto, sviluppare un filtro interno che sa discernere ciò che è costruttivo da ciò che è meramente demolitivo o proiettivo. E, soprattutto, significa avere una "base sicura" interna a cui tornare, un luogo di auto-accettazione che non può essere scalfito dalle tempeste esterne.

Coltivare la propria autostima è un atto di amore e di coraggio. È scegliere di onorare la propria unicità, con le sue luci e le sue ombre. È imparare a camminare nel mondo con le radici ben piantate nella terra del proprio sentire e il cuore aperto all'esperienza. E, passo dopo passo, la domanda "Cosa pensano gli altri?" lascia sempre più spazio alla risposta vibrante e autentica del "Cosa sento io?".


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